Nuoto

Greg supera anche Dorando e rimette la chiesa al centro del villaggio: ''La mia mente ne esce rafforzata''

''I 1500 saranno difficili, cercherò di dare il massimo. Ma non so come risponderà il mio fisico a questo sforzo''

Le iperboli nello sport e nel suo racconto sono all’ordine del giorno, ma di fronte all’ennesima impresa di Gregorio Paltrinieri - forse la più grande della sua carriera nonostante sia d’argento e non d’oro - non ci si può davvero limitare ad usare aggettivi attribuibili ai comuni esseri umani. Perchè qui siamo di fronte ad un autentico fenomeno, che a 26 anni è già annoverabile tra i migliori nuotatori di sempre. Il numero da urlo con cui si è messo al collo la medaglia d’argento dei primi 800 stile libero della storia olimpica è un’impresa che resterà nei libri di storia dello sport. Come e più di quella di Dorando Pietri perchè, a differenza del maratoneta crollato nel finale, Greg ci ha messo il lieto fine e quella medaglia non gliela porterà via nessuno. Ha combattuto da solo contro tutti e contro tutto, soprattutto quella sfortuna che un mese e mezzo fa gli si è accanita contro, buttando per aria quattro anni di preparazione e allenamenti finalizzati ai Giochi di Tokyo. Che, ricordiamolo, avrebbero dovuto svolgersi un anno fa, quando Greg si presentò ad agosto in una condizione stellare che lo condusse a riscrivere il record europeo dei 1500 in occasione del Sette Colli di Roma. Il Covid cambiò tutto una prima volta, con il rinvio delle Olimpiadi al 2021, poi ci si è messa la mononucleosi quando tutto stava andando nuovamente per il meglio.

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Greg si è presentato a Tokyo pieno di dubbi, che le batterie degli 800 hanno più confermato che non fugato. Gli avversari lo aspettavano al varco ma, forse proprio per la performance in batteria che lo ha spedito in corsia 8, lo hanno sottovalutato lasciandolo scappare sin dalla prima vasca. E insieme a tutti gli altri - tra cui tantissimi carpigiani che hanno messo la sveglia alle 3 di notte per tifare davanti alla tv - si sono fatti la stessa domanda: “quanto può reggere? Prima o poi crolla…”. La risposta la sappiamo tutti. E così la domanda è adesso un'altra: “Riuscirà a smaltire questa fatica? Come si presenterà ai 1500 di venerdì?”.

Una prima risposta la dà lo stesso Greg: "I 1500 saranno difficili. Cercherò di dare il massimo. Ma non so come risponderà il mio fisico a questo sforzo – dice il campione della Coopernuoto e Fiamme Oro –. Di certo so che la mia mente ne esce ulteriormente rinforzata. Alle Olimpiadi di Rio non sono riuscito a godermela fino in fondo perché avevo tutti gli occhi e le aspettative addosso. Qui no, non sono il favorito e posso nuotare con più leggerezza".  

E allora vola, Greg. E facci rimettere ancora la sveglia nel cuore della notte.