– A un mese dai ballottaggi che hanno interessato anche Comuni del modenese, la quiete dopo la tempesta non è ancora comparsa. Anzi, nelle segreterie i duelli fratricidi hanno raggiunto l’apice, con prospettive di ripicche che si trascineranno per tutto il periodo estivo. In casa Pd a dare il via alle turbolenze è stato il parlamentare Matteo Richetti. Durante la presentazione di un suo libro, l’ex renziano ha chiamato in causa il Matteo toscano, invitandolo a ricostruire rapporti tra il Pd e le sue comunità. Solo così potrà riparare gli errori che ha commesso. Ma anche la segreteria modenese non è stata capace di aprirsi all’innovazione. Quale innovazione? Quella indicata dalle cassandre e dai gufi per evidenti scopi carrieristici. La segretaria provinciale Lucia Bursi è andata diritta verso il bersaglio. Il Pd deve smettere di divulgare messaggi di comodo che hanno il solo scopo di ignorare gli ostacoli. Se ne riparlerà in autunno, dopo il referendum costituzionale. Adesso prevalga la tregua. Poi si vedrà.
Si vedrà anche quale risultato avrà il braccio di ferro che i giovani modenesi di Forza Italia hanno intrapreso nei confronti del coordinatore regionale. Mentre il grande capo è in clinica, da Bologna arrivano notizie di un probabile ribaltone. L’attuale Segretario provinciale deve fare un passo indietro. Il successore è già stato indicato. Ma ai giovani berlusconiani il ricambio non sta bene. Se non altro perché è stato deciso senza consultare la base. Ma soprattutto c’è il rischio di spaccare il partito se non saranno accantonate le polemiche interne e non riprenderà il lavoro sul territorio.