I ponti della legalità

Nel centro storico di Modena, a non più di trecento metri da piazza Grande, c’è un complesso di edifici un tempo adibiti a servizi di sicurezza e di ordine pubblico. Con il carcere costruito in via Sant’Anna e con il comando dei carabinieri che dispone di una nuova sede, alcuni di quegli edifici sono inutilizzati e destinati al degrado. Uno spreco inconcepibile di fronte alla carenza di alloggi, a canoni accessibili, con la quale devono fare i conti famiglie in difficoltà economiche. Perché il Comune non interviene? Perché proprietaria è la Cassa depositi e prestiti. Mesi fa alcune famiglie avevano occupato locali in  via Bonacorsa e i vicini non avevano protestato. La settimana scorsa altre venti famiglie, costrette a vivere in alloggi di fortuna, hanno seguito l’esempio. Hanno forzato il portone e si sono insediate nell’ex caserma dei carabinieri. Però i locali sono privi di servizi. Non c’è acqua e neppure energia elettrica. Possono essere concessi allacciamenti a persone che hanno commesso un illecito? Di fronte a questo interrogativo si sono formati due schieramenti che hanno espresso pareri opposti. Per le associazioni benefiche dare lo sfratto agli occupanti sarebbe un crimine contro il buon senso. Invece per gli schieramenti politici di destra bisogna procedere allo sgombero. Si vada a dormire sotto i ponti. Lo richiede il rispetto della legalità.   

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