Tregua estiva? Rubrica Soldi Nostri

Presto andrà in ferie il Parlamento e con esso i talk show, le diatribe tra politici, e quant’altro alimenta la conflittualità in questo sfortunato paese. La giostra riprenderà a settembre quando il governo, volente o nolente, dovrà metter mano alla manovra finanziaria e i vari attori in scena saranno costretti a scoprire le carte affrontando la realtà. Anche sui mercati pare esserci calma piatta: Wall Street ha segnato nuovi record, il dollaro è forte contro l’euro ma Trump non pare dispiacersene più di tanto poiché le quotazioni elevate del biglietto verde attirano investitori in America. La guerra valutaria la sta vincendo quindi, a rovescio, Draghi: l’euro debole favorisce infatti le esportazioni e quindi l’economia reale di Germania e Italia, in primis. Trump si accontenta dei vantaggi finanziari, dovendo alimentare di continuo uno spaventoso debito pubblico. L’oro resta sui massimi, seguito ora a ruota anche dall’argento che era rimasto un po’ indietro. La politica espansiva delle banche centrali, caratterizzata dai tassi a zero, induce infatti molti investitori a rifugiarsi nei beni reali (anche il mercato immobiliare dà qualche segnale di risveglio): c’è troppa carta in giro, troppo debito e prima o poi il bubbone potrebbe scoppiare. La novità è che le banche centrali dell’eurozona d’ora in poi potranno ridurre le riserve auree vendendo oro sui mercati. Questo potrebbe fare da calmiere, nel breve, alle quotazioni dell’oro, salite ai massimi da sei anni a questa parte. Come al solito basterà l’annuncio: non credo infatti che i banchieri centrali si precipitino a vendere oro, chi può, anzi, sta comprando (non solo i soliti Cinesi, Russi e Indiani, ma anche alcuni stati dell’Est Europa).