Riformare il welfare, Soldi nostri

La stampa nazionale, sull’onda dei recenti fatti di cronaca nera, si è finalmente accorta che il reddito di cittadinanza (che costa allo Stato ben sette miliardi l’anno) spesso finisce nelle tasche sbagliate. L’intervento dell’ex presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha confermato che almeno la metà degli assegni viene erogata, nel migliore dei casi, a evasori fiscali. Per non parlare di altri soggetti, oltre ai lavoratori in nero, quali spacciatori, prostitute, ladri, camorristi, evidentemente esenti dalla dichiarazione dei redditi. Ma le indagini della benemerita Guardia di Finanza hanno evidenziato anche altri casi, ancor più clamorosi, come i trenta carcerati che ne fruivano, stando in carcere! Il fatto è che la Finanza esegue indagini patrimoniali solo a posteriori, dopo che le somme sono già state erogate mentre manca qualsiasi controllo preventivo. E, data la mole delle irregolarità, le probabilità di essere scoperti è davvero minima. Se i ragazzi del branco che ha massacrato il povero Willy non avessero commesso un atroce delitto, chi si sarebbe preoccupato di verificare la posizione finanziaria delle loro famiglie? Tutte percipienti, illecitamente, il reddito di cittadinanza.

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