Oscillazioni dell'umore e dei mercati

L’anno bisesto è finalmente terminato e con lui speriamo sia cessata la serie di sventure. Il percorso verso la normalità però è irto di ostacoli e tutt’altro che lineare, da qui le oscillazioni di umore degli investitori, che si riflettono pesantemente sui mercati. Clamorosa la volatilità del Bitcoin: al crollo registrato a inizio anno (meno venti per cento), è seguito un nuovo record che lo ha portato a quota 40 mila dollari, seguito da un pesante ritracciamento (mentre scrivo perde il 15 per cento). Il Bitcoin, oggetto di una speculazione forsennata quanto irrazionale, giustamente è stato definito la madre di tutte le bolle, ma in realtà il successo della moneta virtuale sta a significare la perdita di fiducia degli investitori nelle valute emesse dalle Banche centrali, a loro volta responsabili della bolla delle attività finanziarie, con la politica dei tassi a zero e l’immissione sui mercati di quantitativi incredibili di liquidità. Non si capisce francamente perché tutte le banche centrali stiano studiando l’emissione di criptovalute per far concorrenza al Bitcoin: più virtuali di così, il dollaro l’euro e lo yen, non potrebbero essere, dal momento che la moneta ormai viene creata con un semplice click e la maggior parte delle transazioni avviene on line.

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