Il Consiglio d’Europa si è concluso con un nulla di fatto e un rinvio al mese prossimo delle decisioni riguardanti le proposte avanzate dall’Unione Europea. La Merkel tuttavia ha già anticipato che soldi dall’Europa non ne arriveranno prima del 2021. Per far fronte all’emergenza quindi il Governo rilancia con l’emissione di un nuovo prestito, a luglio, indirizzato ai risparmiatori italiani che, non dimentichiamolo, dispongono di una ricchezza finanziaria equivalente a 5300 miliardi di dollari (fonte: Boston Consulting Group, che provvede alla mappatura dei patrimoni mobiliari mondiali; l’Italia nell’ideale classifica si colloca al nono posto). Mossa giusta, quella del Tesoro, poiché mira ad allungare la scadenza del debito pubblico, a tassi contenuti e, soprattutto, ad affrancare l’Italia dai condizionamenti della finanza internazionale, puntando sul mercato domestico. In ogni caso sempre meglio ricorrere a un prestito che a un’imposta patrimoniale. Unico neo (non da poco) la destinazione della raccolta, finalizzata alla spesa corrente anziché agli investimenti.
1 Luglio 2020
Meglio un prestito che una patrimoniale, Soldi nostri
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