Non è fantastico? Sembra di essere tornati ai tempi della prima Repubblica, con il pentapartito al governo, Renzi, al posto di Craxi, arbitro dei destini della maggioranza governativa, Conte, primo ministro, interprete della parte del neo democristiano (stile Forlani, per intenderci) e la prospettiva di tornare a un sistema elettorale basato sul proporzionale puro, dopo il vagheggiamento, perseguito per anni, di un sistema maggioritario. Chi ricorda più il Patto, di Mario Segni? La storia fa di queste giravolte a 360 gradi: basti pensare alla Restaurazione, dopo il periodo rivoluzionario francese… In questo contesto ben si inquadra la manovra finanziaria, molto old style: qualche ritocchino alle imposte indirette (come sempre sul tabacco, un tempo sugli alcoolici, ma ora, dato il mutamento dei gusti dei consumatori, sulle bevande zuccherate, col pretesto della tutela della salute), alle accise sui carburanti, all’imposta di bollo (ma solo sui certificati penali), alle imposte di registro e catastali, tutte misure lievi, più che sopportabili e comunque sempre meglio del paventato aumento generalizzato dell’Iva che ci trasciniamo da tempo a causa delle scelte sciagurate dei governi populisti precedenti (Renzi e il duo Di Maio-Salvini).
25 Ottobre 2019
Manovra incolore ma indolore, Soldi nostri del 24 ottobre
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