La funzione del risparmio nei momenti di crisi, rubrica Soldi Nostri

La crisi economica, oltre che sanitaria, è certamente gravissima, ma non mi sento di condividere l’atteggiamento piagnone che la quasi totalità dei commentatori manifesta in questa circostanza. Si attacca l’Europa insensibile al grido di dolore che si leva dallo Stivale ma non si fa il minimo sforzo per comprendere il punto di vista degli altri paesi, accusati di scarsa solidarietà. Si invocano i coronabond, si sdegna la proposta di utilizzare il Mes, gravato da scomode condizionalità, e ci si scorda di un aspetto fondamentale: in Italia lo stato è povero ma gli Italiani dispongono di una ingente ricchezza immobiliare e finanziaria (complessivamente oltre diecimila miliardi) e di una liquidità, sui soli conti correnti, che assomma, secondo il Mef, a ben 1.400 miliardi (secondo altre stime a 1.750). Ovvero, l’Italia, se vuole, può salvarsi da sé, senza andare a piatire aiuti con il cappello in mano, e questo l’hanno ben presente i paesi del Nord Europa restii ad aprire i cordoni della borsa per andare in aiuto alle cicale mediterranee.

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