Settegiorni, Voce del 3 settembre

“Se il pioppo non ha problemi, rimarrà su”, ha detto l’assessore Artioli sull’albero di via Fratelli Cervi. Prendere nota. A Parigi chiude Le Dèbat (il dibattito), rivista fondata nel 1980, aperta “...a tutte le riflessioni – sta scritto nella presentazione – che permettano di capire meglio le evoluzioni del mondo contemporaneo”. Il motivo? C’entra la crisi della carta stampata, certo. C’entra lo spostamento dell’interesse dei lettori su altri settori rispetto a quelli storico, politici ed economici che erano il pane della testata. Ma c’entra soprattutto che non c’è più voglia di discutere, osserva il direttore Pierre Nora. Che spiega: “La vita pubblica si riduce a polemiche mediatiche in cui ci si accontenta di dichiarazioni veementi, senza spazio per argomentazioni sviluppate”. E aggiunge: “Oggi le élite sono molteplici, frammentate, con punti di vista parziali. L’idea di una visione d’insieme è a loro sconosciuta. Una delle minacce fondamentali per la democrazia – conclude – è la mancanza di intelligenza generale”. Che, leggendo alcune “dichiarazioni veementi” sui social, verrebbe da confondere con la “mancanza generale di intelligenza”.

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