Settegiorni, su Voce del 4 giugno

Va bene che le responsabilità si declinano sempre verso l'alto, ma ci sarà pure il modo di trovare quello che ha scritto su una targa commemorativa Azelio invece di Azeglio, senza scomodare la Sindaca di Roma, le divisioni dentro il Movimento 5Stelle, i rapporti con il Pd e il governo Draghi e magari il Recovery Plan.

Ma veniamo ad approdi a noi più familiari. Accade che nelle discussioni sul consumo di suolo, si infilino urbanisti come quel consigliere della Lega che nel calderone ci mette anche l'apparire di una ruspa sul lotto rimasto inedificato di un vecchio piano particolareggiato in via Due Ponti. E arriva ad attribuirlo alle accelerazioni che la legge urbanistica regionale avrebbe impresso alle smanie costruttive, quando la legge stringe non tanto sui piani già approvati, ma sulle aree edificabili non ancora assoggettate a piani attuativi. Siamo sicuri che gli umarell, quando vedono ruspe al lavoro, si affacciano ai cantieri più documentati.

 

«“Sono ragioni mie private”. Eh no, caro Tosi: questo lo vai poi a dire a tua sorella», scrive in un comunicato l'esponente storica della lista civica Carpi Futura a proposito dell'autosospensione di Simone Tosi dal Pd. Pronta la traduzione sui social. E così la nozione di soreta viene sdoganata dal linguaggio delle caserme dov'è in uso per indicare una parte più che il tutto delle sorelle in questione, per entrare solennemente nel gergo politico. I consiglieri comunali che non risultino all'anagrafe figli unici e abbiano sorellanze domestiche sono avvertiti: prima o poi toccherà anche a loro. E con quel taglio netto a ogni dialettica implicito in un termine che più sincopato non si può.