Prima o poi dovremmo smetterla con la frase “mica siamo una repubblica delle banane”, alludendo a qualche staterello caraibico o centroamericano dalla governance approssimativa e basata su arbitrio e improvvisazione. Alla notizia che un Ministro della Difesa si prende l’iniziativa di annunciare il ritiro delle truppe dall’Afghanistan all’insaputa del Ministro degli Esteri e scavalcando il Presidente della Repubblica, capo delle Forze armate, e lo Stato maggiore dell’Esercito, fossimo nei governi dell’Honduras o di Santo Domingo cominceremmo a distillare nei discorsi che “...mica siamo la Repubblica italiana”. Dal canto suo, Carpi rischierebbe a propria volta di diventare un “Comune delle banane” se prendessero piede certi pregiudizi, in larga parte già ben rappresentati sui social. Per esempio, questa storia del Caffè Duomo in corso Fanti acquistato da un gruppo turco. Si susseguono commenti del tipo “Siamo a posto”, “Non ho parole”, “Siamo in un tunnel senza uscita”. C’è qualche reazione significativa: una mamma fa presente che se hanno bisogno di personale la figlia, che ha lavorato vent’anni in un bar, è in cerca di occupazione, turchi o no.
30 Gennaio 2019
Settegiorni su Voce del 31 gennaio 2019
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