“Sono felice di vivere a Carpi, una città che di più sicure non ce ne sono, sul versante sanitario, data l’abbondanza di primari, specialisti, medici e infermieri che la popolano e che si possono incontrare a ogni angolo di strada”. Così osservava una signora, commentando l’ondata di indicazioni che ha dilagato sui social a seguito del dramma del giovane Davide. Era indispensabile una visita cardiologica; serviva un elettrocardiogramma; si doveva aspettare a dimetterlo; c’era da fare un prelievo di sangue sei ore dopo; il dolore al petto annunciava un infarto; no, non poteva essere solo un infarto... E via con le diagnosi e relative terapie. Siamo in pieno filone della medicina popolare, la stessa che fa dire a ognuno di noi, quando si va a visitare uno ricoverato all’ospedale, “a me è successo questo”, “a me è successo quello” che vorrebbe funzionare da consulenza e da consolazione, ma che si rivela, al fondo, come il più classico degli esorcismi. E’ scattato il nuovo Regolamento di Polizia urbana, ci informa l’Unione delle Terre d’Argine: identico per tutti i Comuni, con nuovi divieti, compreso quello di “nudismo nei parchi e aree verdi”, la possibilità di allontanare chi molesta o intralcia e, soprattutto, con l’anticipo alle 20 (prima era alle 22) del divieto di consumare bevande alcoliche al di fuori dei locali. Ecco, sono proprio norme come queste che permettono alla gente di misurare quanto largo sarà il mare che separa tante volte il dire dal fare.
9 Gennaio 2019
Settegiorni, in Voce del 10 gennaio 2019
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