Settegiorni del 21 maggio

Ai tempi del lockdown più serrato, si diceva  che non si poteva prevedere un poliziotto per  ogni cittadino: i 60 mila assistenti civici del  ministro Boccia ci sono andati vicino.  La movida arbitra del contagio: c’è questa  convinzione alla base della polemica che infuria  tra rigoristi e permissivisti. I secondi sono  convinti che i giovani siano i meno coinvolti  dalla pandemia e i primi che potrebbero diventarlo.  In attesa di verificare gli andamenti dopo  le fatidiche due settimane dell’incubazione, si  direbbe che tutte le altre, infinite occasioni di  contagio vengano, per così dire, offuscate dalla  polarizzazione sul sabato sera. Sempre che non  diventi febbre.  Altro tema di forte discussione. Quanti  sono stati esattamente i morti di Coronavirus  a Carpi nel tragico mese di aprile? C’è chi  sospetta siano molti più dei dati ufficiali, ma il  calcolo è decisamente problematico. Non solo  per gli aspetti diagnostici (a quanti deceduti è  stato fatto il tampone? quanti sono deceduti a  causa del Coronavirus o anche per Coronavirus,  soffrendo di altre patologie? e quanti a causa  della pandemia non hanno potuto essere curati  per malattie che li affliggevano?), ma anche  perché, attenendoci ai numeri, non siamo  riusciti a trovarne uno omogeneo nel dato di  raffronto, vale a dire i corrispondenti morti nel  mese di aprile dello scorso anno: 63 secondo  fonti giornalistiche, 56 secondo l’Anagrafe del  Comune di Carpi. L’Istat, nel suo aggiornamento  a campione, parla di 74, ma si riferisce a  marzo 2019, quando per l’Anagrafe erano stati  invece 72...  “Stiamo cominciando a studiare come  approcciare la ripresa dell’anno scolastico – ha  detto il commissario Arcuri –. Abbiamo qualche  mese di tempo e certamente è un argomento  sensibile”. Come no? Non c’è fretta.  “Polemica sulla decisione dell’Austria di non  aprire i confini con l’Italia. Di Maio: si torni alla  normalità”. Per un attimo abbiamo temuto che  gli scappasse: “Si torni nelle trincee del Carso”.