Settegiorni del 14 marzo 2019

Il non essere di Carpi rappresenta oppure no  un limite per uno che si candida a Sindaco della  città? Il rovello ha cominciato a prender forma prima  e dopo la presentazione della candidata del  centro destra che, invitata a ribattere, ha spiegato,  giustamente, che “dormire a Novi”, essendo nata  e lavorando a Carpi, non dovrebbe rappresentare  un ostacolo all’esercizio delle proprie ambizioni  politiche. Prima che il dibattito degeneri nella ricerca  di natali in remoti reparti di Ostetricia al  solo fine di legittimare o delegittimare questo o  quel candidato, occorre precisare – per quel che ci  riguarda – che il riferimento al possesso del quid  carpigiano nulla ha a che fare con culle e incubatrici,  né con il luogo di esercizio della professione.  C’entrano, piuttosto, la dimestichezza con la città,  l’essere stati partecipi della sua vita pubblica  e l’aver comunicato qualche straccio d’opinione  in proposito, prima di essere chiamati a farlo per  dovere di candidatura. E senza che al primo aprir  bocca del candidato la gente si guardi in faccia a  chiedersi “Ma questo, dov’è stato finora?”.  

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