La notizia non è che un giovane carpigiano di origine serba è stato sorpreso dalla Polizia mentre imbrattava con una scritta il monumento alle vittime delle foibe. È accaduto ancora che su quel sasso del Carso si accanisse qualche tardivo ideologo “rosso” incapace di immaginare che forse lassù, in Slovenia e Croazia, esistono analoghi ricordi dell’oppressione fascista in quelle terre. La notizia sta piuttosto nell’evento, piuttosto raro, che è stato colto sul fatto. Forse perché si trattava di un “politico” e non di un generico vandalo, di quelli che si divertono a schizzare su segnali stradali, targhe, bacheche, monumenti, porte, saracinesche. Questi ultimi non sono invece prevedibili, non si muovono in base al calendario delle ricorrenze: colpiscono presumibilmente nelle notti ebbre del sabato e per il solo gusto di sfregiare e danneggiare. Sempre di più, perché sono sempre più numerosi i gruppi giovanili, italiani e non, che la città non la sentono e, disprezzandola, la deturpano.
13 Febbraio 2020
Rubrica Settegiorni del 13 febbraio
L'accesso è riservato agli Abbonati
Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo
AccediAccesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale
Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail.
Costo Annuo 29€
Abbonati