Nessuna sorpresa nell’uovo di Muzzarelli

Modena – La pausa pasquale è in dirittura d’arrivo e i consiglieri comunali hanno molto lavoro da sbrigare prima di andare in vacanza. Già nella scorsa settimana le riunioni si sono protratte fino alle ore piccole. Con quali risultati? Il primo posto spetta al polo culturale del complesso Sant’Agostino. Intanto, con il recupero del vecchio ospedale in base al progetto dell’architetto Gae Aulenti (a lato). Sarà un intervento finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Sono previsti anche lavori sulla piazza, sugli ingressi al Palazzo dei Musei e nei locali dell’ex ospedale Estense, disponibili da una decina d’anni con il trasloco a Baggiovara. Da tempo il percorso ha ottenuto il benestare dal Ministero dei Beni culturali e dalle Soprintendenze regionali. Ma prima del via libera definitivo saranno consultati i cittadini, in particolare i residenti in centro storico, per raccogliere proposte e suggerimenti.

Nell’uovo di Pasqua confezionato dal Sindaco non c’è la sorpresa. Con largo anticipo sulla tabella di marcia, Muzzarelli ha deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che impone la demolizione del garage Ferrari. Sindaco e consiglieri in carica nel 1988 sbagliarono quando approvarono il progetto. Consentirono che sorgesse una struttura di grandi dimensioni al posto di due capannoni. A costruzione ultimata i residenti nel palazzo attiguo, orribile grattacielo che deturpa un lato di largo Garibaldi, inoltrarono un ricorso al Tar. Ottennero un responso positivo e l’Amministrazione indicò una soluzione: demolire i due piani più alti e mantenere inalterate le altre parti di una struttura che svolge un importante servizio per la sosta delle auto a poche centinaia di metri dalla Ghirlandina. Un altro ricorso contro la sentenza del Tar lo ha inoltrato il proprietario dell’immobile. Piero Ferrari, figlio del Drake, ha chiesto che la struttura rimanga in piedi, se non in toto almeno in larga parte. Ai piani bassi ci sono negozi, laboratori e uffici che non possono essere trasformati in cumuli di rottami. I loro proprietari non hanno responsabilità nel braccio di ferro intrapreso dai vicini. Se il garage dovesse scomparire ci sarebbero invasioni di auto in aree a sosta vietata, con prevedibile pioggia di multe. Tanto lavoro in più per i vigili che hanno anche altri compiti e sono a ranghi ridotti.  

E’ vero, però il motivo del personale insufficiente sta per scadere. Il Ministero dell’Interno ha riconosciuto ad alcuni Comuni il diritto di assumere personale per le polizie municipali. Entro la fine di aprile a Modena arriveranno in rinforzo quattordici agenti e un ispettore.

Quando la polizia municipale sarà a ranghi completi, controllerà anche le frazioni? No; nei paesi ci vuole l’esercito. Il tam tam partito da Albareto ha raggiunto altre località dopo essere transitato da Cittanova, Lesignana e Ganaceto. Gli abitanti di Portile e di Vaciglio sono forse i figli della serva? Non sia mai detto. Per riportare tranquillità a Portile occorre un intervento di militari armati di tutto punto. Si lasci perdere il perbenismo. Non aiuta. I poliziotti passano tutti i giorni più volte, però ad orari fissi che i ladri ormai conoscono. L’oreficeria è stata rapinata due volte. La prima volta c’è scappato il morto. Un bandito di meno. Ci sono in giro anche vandali che si divertono a tagliare le gomme delle auto in sosta e a spaccare i vetri. A Vaciglio c’è gente disposta a farsi giustizia da sola. A questo punto mancano all’appello soltanto due o tre paesi. Poi l’intero territorio comunale sarà sotto assedio.

E gli altri Comuni della provincia come sono messi? Tutti i giorni arrivano brutte notizie. I Sindaci si arrangiano come possono. La Provincia non può aiutarli. I pochi euro disponibili sono destinati alla manutenzione delle strade e di edifici scolastici. E’ problematica anche la cura delle trenta rotatorie di competenza provinciale. Ci vuole la collaborazione dei privati. Ecco la proposta partita da viale Martiri della Libertà. Sulle rotatorie i privati possono installare cartelli pubblicitari senza pagare tasse. A condizione che piantino fiori e che provvedano agli sfalci quando l’erba è alta. Gli imprenditori che non rispetteranno il contratto saranno sfrattati. Invece, quelli in regola potranno reclamizzare i loro prodotti per tre anni, rinnovabili alle stesse condizioni.

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