Giorno del Patrono e tempo di bilanci

Modena – Per la prima volta l’arcivescovo Erio Castellucci ha rivolto ai modenesi il messaggio che precede le celebrazioni del 31 gennaio, giorno dedicato al patrono San Geminiano. Come avevano fatto i suoi predecessori, don Erio ha toccato i temi di maggiore attualità; dalle unioni civili alla difesa della famiglia tradizionale. I bambini hanno bisogno di una figura paterna e di una figura materna. Poi spazio ai problemi che derivano dall’immigrazione. Non sono tollerabili discriminazioni religiose, etniche e sociali. La Chiesa ha il dovere di schierarsi dalla parte dei più deboli. L’integrazione è e rimane la strada sulla quale accompagnare i nuovi arrivati, nel rispetto delle leggi. 

Pochi metri di piazza Grande dividono l’arcivescovado dal municipio e la lettera di risposta del Sindaco è arrivata a destinazione in breve tempo. Don Erio ha dato un contributo alla riflessione sugli appuntamenti che attendono la comunità modenese, senza distinzione fra laici e cattolici. Poi da Muzzarelli è giunto un auspicio. Anche quelle minoranze che si lamentano si mettano al passo; collaborino e diano un contributo per il rilancio delle eccellenze di Modena. Per il resto il giorno dedicato al patrono è trascorso come di consuetudine, con le bancarelle in ogni strada del centro, con i podisti impegnati nella corrida, con i musei aperti e con la cattedrale affollata dalla mattina fino a tarda sera. Il tutto favorito da un clima primaverile. 

Sono state tante anche le presenze alle rassegne che erano in programma il 27 gennaio, giorno della memoria dedicato alle vittime delle persecuzioni naziste. Alla galleria civica è stata allestita una mostra di opere del pittore Daniel Spoerri. Figlio di un pastore luterano di origine ebraica, l’artista era ancora un bambino quando vide deportare il padre dai nazisti. Durante le visite è stato proiettato un video che ha raccontato i tragici giorni vissuti in Romania da bambini e ragazzi. Avevano la sola colpa di essere figli di ebrei. Un’altra cerimonia si è svolta in piazza Torre dove una lapide ricorda il suicidio dell’editore Angelo Fortunato Formiggini. Il 29 novembre del 1938, quando Mussolini promulgò le leggi razziali, Formiggini si buttò dalla Ghirlandina. Precipitò ai piedi del monumento dedicato ad Alessandro Tassoni. 

La presenza a cerimonie e a commemorazioni ha sottratto molto tempo al Sindaco. Non per questo Muzzarelli ha perso di vista la calcolatrice, per far quadrare i conti nel nuovo anno senza trascurare il capitolo degli investimenti. Per i Modenesi ci sarà il rincaro della tassa sulla raccolta dei rifiuti dell’1,5 per cento. Nel 2016 la spesa corrente sarà di 232 milioni, cioè di due punti più bassa rispetto all’anno scorso. Nuovi impianti di videosorveglianza e altri vigili da assumere sono gli impegni indicati sul versante sicurezza. Il preventivo comprende poi investimenti di quaranta milioni destinati ai settori casa, cultura, scuola e sport. 

E’ arrivato il tempo dei consuntivi 2015 anche per gli uffici giudiziari. I processi arrivati a sentenza sono stati poco meno di duemila. Un buon risultato rispetto al dato dell’anno scorso. Tuttavia gli arretrati sono ancora consistenti e per una causa su otto è scattata la prescrizione. In calo sono rimasti soltanto i ricorsi ai giudici di pace. I magistrati sono pochi. Invece sono molti gli immigrati che presentano ricorsi. A sua volta la Procura ha mandato in archivio la metà delle oltre diecimila inchieste che ha svolto. La data del 31 gennaio ha segnato la fine della tanto discussa mostra collettiva allestita nei locali dell’ex manifattura tabacchi. Soddisfatti gli organizzatori; in poco più di quattro mesi i visitatori hanno superato quota quindicimila. Rimane da risolvere la vicenda del cavallo di bronzo scolpito dall’artista Mimmo Palladino. Il Sindaco non ha intenzione di sborsare soldi per acquistarlo. Invece ci sono cultori d’arte intenzionati a promuovere una colletta. Ci vorrà tempo per raccogliere i 200 mila euro richiesti dal gallerista Emilio Mazzoli. Basterà un anno? Forse sì: il proprietario non ha fretta di incassare. Lascerà la scultura al Comune per un anno con la formula del comodato gratuito. Se ne riparlerà il 31 gennaio 2017. Anche quello sarà un giorno di festa dedicato al patrono San Geminiano. 

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