Cispadana bretella, lacci e lacciuoli

 

Modena – Cispadana, complanare, bretella Campogalliano-Sassuolo, svincoli ai due caselli autostradali di Modena. Gli imprenditori non ne possono più di restare in attesa degli appalti. E’ un’attesa che si trascina da anni. In alcuni casi addirittura da decenni. A invocare lo stop alle chiacchiere e il via ai cantieri è stato Stefano Zaccarelli, presidente dell’Associazione dei costruttori che aderisce alla Confindustria. Le aziende modenesi di tutti i settori hanno bisogno di collegamenti più rapidi, sia stradali che ferroviari. La tirata per il bavero ricevuta dagli imprenditori ha costretto il Presidente della Provincia, nonché Sindaco di Modena, a scoprire le carte. Non c’è da stare allegri. In questo  momento le Province stanno marciando verso il traguardo finale. Però quella di Modena detiene quote della Società Autobrennero e ha contribuito a mettere i privati fuori dalla porta. Adesso il pacchetto azionario è tutto in mano pubblica e si può procedere con i bandi, anche se il tracciato della bretella, disegnato sulla carta, ha bisogno di qualche ritocco. 

Questo il parere di Gian Carlo Muzzarelli, Presidente della Provincia. Allo stesso tempo il Muzzarelli sindaco ha confermato che il Comune sta procedendo agli espropri di terreni per completare lo scalo merci di Marzaglia. Poi la palla passerà alle Ferrovie dello Stato. Arrivati questo punto, il Sindaco presidente potrà stare tranquillo? Pare di no. Muzzarelli teme gli addetti all’ostruzionismo. Li ha elencati. La precedenza spetta alle Soprintendenze statali di tutela. Seguono l’associazione Italia nostra e le forze politiche d’opposizione. Nelle poche ore di distanza dalle dimissioni presentate dall’ex assessora Ingrid Caporioni, il Sindaco ha nominato il successore. E’ Andrea Bosi, coordinatore cittadino di Sel. Come la predecessora si occuperà di lavoro, formazione professionale, centro storico e rapporti con i consigli di quartiere. In più gli sono stati affidati i compiti di realizzare la casa delle donne a villa Ombrosa, di sovrintendere al recupero di locali dell’ex Azienda municipalizzata da destinare ad attività culturali e teatrali. 

Mercoledì 10 febbraio. Anche a Modena sono stati commemorati gli italiani che furono vittime delle persecuzioni operate dalle milizie di Tito in Istria, in Dalmazia e nella Venezia Giulia. In piazzale Natale Bruni, dirimpetto al Tempio dedicato ai militari modenesi caduti nella prima guerra mondiale, un monumento ricorda gli Italiani che furono uccisi nelle foibe. Non pochi profughi trovarono rifugio a Modena, ma la città non fu ospitale nei loro confronti. Non mancarono le eccezioni, però in molti ambienti gli esuli furono ritenuti fiancheggiatori del fascismo, espulsi da Tito e privati dei loro beni con l’accusa di avere collaborato con gli squadristi di Mussolini. La stessa diffidenza si manifestò a Carpi. Avvenne quando il demanio diede in gestione l’ex campo di concentramento di Fossoli all’Opera per l’assistenza ai profughi. Gli ospiti furono più di 300 fra giuliani e dalmati. I giornali dell’epoca riferirono che i comunisti e i socialisti carpigiani tentarono di impedire l’insediamento. Tentativo che non ebbe conseguenze anche perché, allo scopo di evitare incidenti, i nuovi arrivati evitarono contatti con l’esterno. Rimasero a lungo rinchiusi nelle baracche che adibirono a cucine, a laboratori e a bar. Una baracca divenne una cappella dove un sacerdote celebrava la messa ogni domenica. 

Sul versante politico la settimana non ha fatto registrare avvenimenti rilevanti. Unica eccezione, la “Due giorni di formazione politica” dei giovani di Forza Italia. Tema in discussione:”Costruire il futuro centrodestra”. Silvio Berlusconi doveva intervenire in videoconferenza, ma non si è visto. Ha preso la parola Maurizio Gasparri per esprimere l’auspicio di un futuro radioso delle forze di centrodestra. Poi, da tifoso romanista, l’ex Ministro è andato allo stadio. Forse la partita fra il Carpi e la Roma era più interessante della due giorni di formazione politica.

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