Bei tempi, quelli – neppure troppo remoti – nei quali per noi forzati dell’automobile e dei duemila chilometri al mese circa esistevano sostanzialmente due categorie di mezzi in circolazione sulle strade: i veicoli lenti e i veicoli veloci. Punto. Il mondo era davvero molto più semplice, anche perché da una prima, sbrigativa, occhiata era facile, con tassi di imprecisione bassissimi, classificare le macchine precedenti o sopravvenienti. Fino al crepuscolo del secolo scorso (diciamo così, per darci un tono solenne) c’erano alcune targhe provinciali (si dice il peccato, non il peccatore) che dalle nostre parti erano sinonimo di “Pericolo! Mezzo a trazione animale!”, anche se si trattava di una utilitaria o di una berlina. Se poi il reggiano di turno (ahi, mi è scappato...) faceva tanto ad avere l’aria di venire dal contado (autista con il copricapo indossato anche dentro l’abitacolo, presenza di tracce di fango sui pneumatici e sui paraurti, eccetera) si riponeva ogni speranza di rincasare per la cena e ci si piazzava seraficamente in scia ai trenta all’ora. Viceversa, secondo il ben noto presupposto aristotelico per cui ogni potenza, prima o poi, e in quanto tale, deve divenire atto, nell’antico regime automobilistico gli automezzi con una certa potenza non potevano non andare forte. Era una legge di natura, conosciuta, accettata e condivisa da tutti. E poiché l’invidia per i ricchi già esisteva, ma era mitigata da una confusa eppure feconda nozione di mobilità sociale (“un giorno anche io potrò...”), ogniqualvolta nel retrovisore inquadravi una Porsche in atteggiamento aggressivo, da imminente speronamento, eri tu stesso a riconoscere la legge del più forte e il diritto naturale del proprietario a mollare la briglia dei cavalli del motore, semplicemente scansandoti.
9 Aprile 2019
Pronto, chi guida?
L'accesso è riservato agli Abbonati
Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo
AccediAccesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale
Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail.
Costo Annuo 29€
Abbonati