Micromega del 12 dicembre

Meno male che...

Caro direttore, scusa se ti scrivo a ora tarda. Non ti nascondo l’imbarazzo: per questa settimana non sono in grado di scrivere il pezzo per la mia rubrica. Potevo avvertirti prima, lo so, ma fino all’ultimo ho sperato di recuperare, come vedi inutilmente. Di solito, non è un segreto, faccio i miei articoli la domenica, perché è il giorno della distensione, della possibilità di vergare qualche parola che non sia un whatsapp smozzicato, di scrivere per il solo piacere di farlo. Questa domenica, però, è stata particolare, non ho trovato il tempo, e comunque non mi veniva l’ispirazione, per cui ho dovuto alzare bandiera bianca. Se vuoi ti spiego anche il motivo della mia arrendevolezza. Intanto è inutile dissimulare che per un calciofilo come me, incallito tifoso juventino, le tre pappine prese a Roma dalla Lazio sabato sera sono state poco digeribili. Per noi “gobbi” (come si dice in gergo), abituati a vincere, a fronte della sconfitta il metabolismo si altera e l’umore si fa saturnino. Soprattutto se i rovesci sono accompagnati dal ridicolo, perché io non sono mai stato un estimatore del precedente allenatore, anzi, ma almeno Allegri era un essere umano che quando le cose si mettevano male buttava il cappotto per terra e strepitava come una prefica prezzolata, mentre questo qui che abbiamo adesso, che fa parte della diffusa categoria “il calcio l’ho inventato io”, tutte le volte che prendiamo gol comincia a scrivere nervosamente sul taccuino degli appunti, e io mi chiedo cosa stia annotando, se ha già un contratto con un editore, per un libro di memorie (brevi) in bianconero, oppure – ipotesi più credibile – è un agente dei servizi segreti delle squadre rivali, infiltrato in panchina per farci perdere, quindi sta compilando i report per i datori di lavoro (“Il piano procede, nessuno mi ha ancora scoperto”, eccetera). Il motivo fondamentale della mancata scrittura dell’articolo, però, è un altro. Perdonami la debolezza ma domenica mattina mi sono messo a leggere, quasi a caso, un libro che mi hanno regalato, e non mi sono staccato per tutta la giornata, con mia moglie che, abbastanza giustamente, mi rimproverava prima un sabato sera con il muso per l’1-3 della Juventus, e poi il festivo a fare l’intellettuale, con il libro incollato ai polpastrelli, pasti compresi. È un libro molto bello – magra consolazione – quello che mi ha impedito di scrivere il mio MicroMega, si intitola Il mondo sommerso, è uscito nel 1961, in Italia qualche anno dopo, io ce l’ho in un’edizione più recente pubblicata dalla Feltrinelli.

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