Il mio nome è Nessuno

Capita sempre più spesso di incappare, durante le (frequentissime) conversazioni su figli e nipoti, neonati o nascituri, nel tema spinoso ma inaggirabile delle scelte onomastiche bizzarre prodotte da genitori in cerca di originalità e distinzione. A partire dal mondo dello spettacolo, giù per li rami della società civile (per così dire), è infatti ormai un fiorire incondizionato di bimbi, inermi e inconsapevoli, con nomi doppi, nomi esotici, nomi impronunciabili, nomi mitologici, eccetera eccetera. Quasi che chiamarsi Luca o Andrea, o Monica, o Sara, fosse piano piano diventata una non dicibile colpa, una sorta di condanna implicita a un’esistenza mediocre e invisibile ai contemporanei come ai posteri.

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