Non è passato inosservato il pronunciamento di un autorevole esponente dell’Accademia della Crusca in merito alla possibilità di curvare in funzione attiva alcuni verbi rinomatamente intransitivi come “uscire” e “scendere”. Espressioni che fino a qualche tempo fa sarebbero state relegate al rango di idiotismi locali (o, peggio, di analfabetismi di ritorno), quali “esci le tue paure” o il proverbiale “scendo il cane” (con annessa minzione), potrebbero, quindi, a breve assurgere al rango di preziosità della neolingua italiana. I gusti non si discutono, e neanche le illustri opinioni di linguisti e glottologi gallonati che sicuramente fanno in coscienza il loro lavoro di consulenti di un’istituzione prestigiosa come la Crusca. Quello che stupisce è il diffuso senso di liberazione che ha accompagnato il meditato ma imprevisto responso del citato accademico. Come se un novello Garibaldi fosse arrivato ad emancipare popoli e genti dal giogo secolare della dominazione di grammatici e pedanti insensibili agli aneliti e alle grida di dolore di un volgo desideroso di cambiamenti e maggiori diritti. In quanto insegnante di Italiano anche io devo essere stato iscritto in contumacia nella lista nera dei normativisti e conservatori. Il giorno successivo all’aulico pronunciamento sulla possibile transitività dei verbi indicanti stato, o azione che si esaurisce nel soggetto (i verbi intransitivi, appunto), mi sono arrivati più messaggi di (amichevole) scherno di quando la Juve si fa buttare fuori dalle competizioni europee. Un segnale chiaro, non c’è dubbio. “Scendo il cane”, d’altra parte, è (o sarebbe) l’ennesimo tassello di composizione di una lingua italiana da terzo millennio che si presenta immediatamente all’insegna della semplificazione e della schiettezza. Lingua sempre più paratattica nella sintassi, ad esempio, in cui prevalgono, anche allo scritto, frasi brevi e, bene che vada, coordinate. Uno che, oggi, vergasse, se non per scherzo o provocazione, periodi in odore di latinità tipo “benché non sussistessero le condizioni, avendo verificato la volontà della maggioranza, decisi di agire per il bene pubblico, non disgiunto dall’interesse personale” verrebbe preferibilmente inviato al più vicino punto di pronto soccorso.
12 Febbraio 2019
Esco il cane
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