Vuoto, rubrica Metacarpi del 4 luglio

Una pubblicazione di matrimonio. Un’ordinanza  per misure di viabilità. La nomina di due  geometri interni per il progetto di riscaldamento  del Museo Monumento al Deportato. La presa  d’atto di un pensionamento... La bacheca dell’albo  pretorio, quella che registra tutte le espressioni di volontà  dell’Amministrazione comunale, si tratti di ordinanze,  delibere o determine, di questi tempi è una  sorta di landa della insignificanza. Vi si sente l’eco, insomma,  come si dice di solito dei frigoriferi vuoti dei  single. Formalmente da poco più di un mese, ma nella  sostanza da quasi tre, Comune e Unione sono praticamente  paralizzati nell’inattività, anchilosati dalla  campagna elettorale che ha spostato altrove tutte le  attenzioni, dalla decadenza di quasi tutti i dirigenti  e dal cambio dell’esecutivo. Ci sta: il sistema democratico  ha di questi sobbalzi. Ma ora ci sono tempi  perduti da recuperare e pratiche da accelerare. Una  città di 70 mila e passa abitanti può pretendere che  chi l’amministra, in una difficile fase di transizione  possa anche decidere di rinviare le ferie. 

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