Università, Metacarpi del 23 novembre

La notizia dell'accordo intervenuto tra Università di Modena e Reggio, Fondazione Cassa di Risparmio e Comune per insediare a Carpi un corso universitario, il primo nella storia della città, rappresenta finalmente il colpo d'ala sul futuro del quale si avvertiva da tempo il bisogno. E trasmette l'immagine di un'Amministrazione comunale che – dopo le infinite polemiche su pioppi tagliati, vie da asfaltare, rotondine dipinte, piste ciclabili, zone a traffico limitato – torna a impadronirsi dell'agenda per trasmettere quanto meno il senso di una visione. Che si potrebbe anche riassumere nella volontà di dare spazio a un terziario del sapere, a un lavoro sulle teste – per il quale questo sarebbe solo l'episodio iniziale – che a Carpi serve molto più dei provvedimenti sui muri e sulle aree produttive. La città, soprattutto in prospettiva post Covid, ha bisogno di un programma a lunga scadenza da imperniare su conoscenza, competenze e progetti. Uno è quello che è stato configurato oggi, al quale si spera tengano dietro passi rapidi e conseguenti, rispetto delle scadenze e degli impegni, sveltimenti della burocrazia quando si tratterà di appoggiare l'idea sul territorio. I fatti, conseguenti alle buone intenzioni, si giudicheranno da questo.  

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