Spettacoli, rubrica Metacarpi del 26 marzo

Fa riflettere la notizia che i pesci sono tornati a sguazzare allegramente nel Canal Grande di una Venezia senza l’ombra di un turista. Che a Milano i parchi del centro, svuotati dalle ordinanze, sono stati ripopolati dalle lepri selvatiche. Che due cerbiatti sono stati visti scorrazzare in tutta libertà per le campagne di Santa Croce, complice, dicono gli esperti, la fuga dai lupi in montagna, ma anche, ci piace credere, perché di questi tempi non c’è anima viva in giro. Perfino la pianura padana vista oggi dal satellite sembra priva della consueta cappa grigiastra sotto la quale si respira malissimo. Basta evidentemente anche un momentaneo ritiro dell’uomo nelle proprie tane perché la natura riprenda il suo corso: magari fino a favorire il ritorno delle stagioni e il riformarsi dei ghiacciai. È un prezzo troppo alto, però, quello che stiamo pagando a questo ritrarci dietro le quinte. Magari, dopo esserci presa tutta la scena, sarebbe sufficiente cambiare il copione. E, in quel grande spettacolo che è la natura, smetterla di crederci i soli attori protagonisti. 

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