Restauri in Metacarpi di Voce del 7 febbraio 2019

Sono in corso, in centro, alcuni esemplari interventi  di restauro, benedetti e benemeriti per  aver sottratto al degrado diversi immobili storici.  Solo a tre di questi, in virtù delle pratiche Mude  attivate nel dopo sisma, la Regione ha assegnato  contributi per circa sei milioni e mezzo di euro. Che  imporranno sì vincoli a canoni di affitto o prezzi di  vendita, trattandosi di denaro pubblico, ma che restano  sempre una bella cifra. Viene da contemplare le  assi invecchiate e gli elastici lisi che impacchettano  tuttora la chiesa comunale di San Nicolò. E i rinforzi  in legno e fil di ferro che incerottano la Torre dell’Orologio  e quella del Passerino in Castello, a quasi sette  anni dal terremoto. Come le tante opere pubbliche  danneggiate e finite negli elenchi della Regione, anche  quelle private avranno dovuto sottostare alla loro  brava lista di attesa. Ma perché quelle ce l’hanno fatta  e il Comune invece annaspa e rinvia? Sarebbe ben  accolto anche un bel gesto in chiave elettorale, pur di  approdare a un esito. Ma non arriva: nemmeno quello.  Non c’è vita né passione, oggidì, a palazzo Scacchetti. 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€ Abbonati