Pasqua, Metacarpi di Voce digitale del 2 aprile

Dalla città silente, imbrigliata nei movimenti, inondata dal sole della vigilia festiva, arrivano scarsi segnali di scambi e di socialità. Monta piuttosto, sordo e rancoroso, il malumore sempre più vicino alla rabbia delle categorie più penalizzate dal rosso delle limitazioni e dei divieti. Tanto più intriso di livore, quanto più si colgono incertezze e contraddizioni nell'azione di chi ci guida. E' comprensibile: inerzie e inefficienze, quando ci sono, vanno denunciate. Ma da questo ad attribuire alla guida del Paese – come stanno facendo in tanti – una esplicita volontà di sbriciolare l'economia, punendo ristoratori, albergatori, pubblici esercenti, parrucchiere ed estetiste nonché titolari di palestre, diremmo che ce ne passa. E significa non dar peso e ritenere irrilevante la media spaventosa di 400 morti quotidiane, una sorta di terremoto dell'Aquila ogni santo giorno. Vale la pena pensarci in questa seconda Pasqua casalinga. Che auguriamo comunque a tutti serena e tranquilla, nella fiducia che sia l'ultima “con i tuoi”.