Parallele, Metacarpi in Voce digitale del 19 febbraio

Funziona così, il rapporto istituzioni-società civile, al tempo del Covid. L'Amministrazione comunale convoca una videoconferenza sulla cultura (è già la terza) che dà almeno l'idea di un interessamento a uno dei settori più colpiti dalla pandemia. Tutti – singoli artisti, impresari e associazioni – dicono quel che fanno, quello che vorrebbero si facesse e quel che manca. E l'Amministrazione? Spiega a propria volta i propri progetti per l'anno in corso: mi faccio quel festival, quella rassegna, quella mostra. Due linee parallele, nessun punto d'incontro: ognuno parla per sé e nessuno per tutti. Non c'è un barlume di proposta di governo del settore, di coordinamento tra Comune e mondi culturali, neppure in forma di partecipazione degli utenti alla vita di Biblioteca, Teatro, Musei. Uniche risposte concrete del Comune: non possiamo scritturare singoli artisti per via dei contributi Enpals; e non facciamo aste per opere d'arte, sennò poi ci rinfacciano che con quei soldi si potevano riparare i lampioni. E noi qui a parlare di progetto Carpi...