Quella di Aimag è una partita importante e che tocca tutti, nei servizi e nelle tasche, quanto noiosa, poco coinvolgente, difficile da capire e ancor più da spiegare. Ci proviamo anche in questo numero, ma è su un risvolto, diciamo così, psicologico che vorremmo qui attirare l’attenzione. I Sindaci, a partire da quello del Comune maggior azionista di Aimag che è Carpi, si trovano di fronte a un bivio. O marciano verso Hera con la benedizione del Governatore di Modena, imbozzolati e al sicuro nella Ditta di Bersani&Errani, sgravandosi di ogni responsabilità in materia di servizi (Hera sarebbe come le Ferrovie dello Stato: una sorta di fatalità). Oppure accettano di assumersi oneri e onori di un’impresa autonoma, snella, promettente, ma anche impegnativa da seguire e della quale potranno verificare i risultati, venendone giudicati con una immediatezza sconosciuta alla prima ipotesi. Per questo non è solo una partita aziendale, quella che si sta giocando. E’ soprattutto un test per valutare se l’attuale classe dirigente che amministra i Comuni è fatta di uomini maturi o di eterni ragazzi bisognosi di un papà che decida per loro.
17 Marzo 2016
Padri
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