Non siamo mai stati teneri, con l’Unione dei Comuni, ente da sempre con i piedi in ammollo a metà del guado, indeciso, per colpe non solo sue, se raggiungere la sponda del Comune unico o ritornare indietro. Con tutto questo, tuttavia, la cosiddetta Mirandolexit, ovvero la decisione del Sindaco di quella città di lasciare l’Unione dei Comuni Area Nord (Ucman) ci appare incomprensibile, quanto coerente. Incomprensibile, perché le tante difficoltà elencate per giustificare la propria scelta – talune fondate –, anziché costituire un ostacolo, per un politico dovrebbero rappresentare una sfida, visto che niente è facile e dato per scontato, in questo Paese, quando si tratti di superare confini e campanili. Ma coerente, perché non si è mai dato che la Lega, che ha espresso quel Sindaco, abbia tollerato entità intermedie e comunitarie, fossero l’Unione europea, lo Stato, la Regione, la Provincia, il Comune, il Quartiere o il Condominio. E che non coincidano con l’unico perimetro di confine riconosciuto, l’unica entità sovraindividuale ammessa, opposta a tutto e tutti: la Lega stessa. (foto Sul Panaro)
18 Giugno 2020
Mirandolexit, Metacarpi del 18 giugno
L'accesso è riservato agli Abbonati
Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo
AccediAccesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale
Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail.
Costo Annuo 29€
Abbonati