Metacarpi su Voce del 16 maggio

Se non si fosse capito, il 26 maggio si voterà  anche per scegliere fra tre ipotesi di ospedale  per Carpi. Una è quella del Pd e alleati, per un  complesso nuovo di pacca da un’ottantina di milioni,  tra la rotonda di via Guastalla e la zona industriale di  Fossoli. Una seconda, cara ai 5 Stelle, ma condivisa nei  principi anche dal centro destra, predilige invece un  intervento sull’attuale struttura: 38 milioni con fondi  Inail (700 milioni per 2,6 miliardi di richieste) per adeguare  il Corpo 6 e unificare quattro corpi a ovest in un  unico edificio da cedere in leasing all’Ausl al canone di  711 mila euro l’anno per una trentina d’anni. Dal canto  suo, Carpi Futura non nasconde una propensione  per un Ramazzini – o come diavolo si chiamerebbe  – condiviso con l’Area Nord, all’incirca fra Concordia  e Cavezzo. Ecco, se c’è un punto dirimente, chiaro, incontrovertibile  che permette di capire le differenze,  guidando la scelta politica, sarà proprio questo. Poi,  passato il 26 maggio, magari nessuno ne parlerà più  e continueremo a rischiare di rimanere chiusi negli  ascensori del Ramazzini. Quello di ieri, oggi e domani. 

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