Messe, Metacarpi del 21 maggio

Al tempo di monsignor Francesco Cavina, scrivemmo di una caratteristica unica di Carpi: un Vescovo che avrebbe potuto fare il Sindaco e un Sindaco che avrebbe potuto indossare i panni del Vescovo. Il concetto è affiorato di nuovo dai ricordi nell’assistere a un dialogo col cardinale Zuppi che il Sindaco ha poi voluto affidare agli stessi canali utilizzati per la propria comunicazione istituzionale. L’afflato pastorale che ha unito le due autorità, fino a renderle indistinguibili, poteva indurre a qualche riflessione su dove stia il confine tra la prassi amministrativa del nostro primo cittadino e la sua vocazione a trasmetterci valori etici. Ci siamo anche detti, però, che fortunatamente il fiume di parole che infiorano questa sua seconda attitudine, trova pur sempre un argine in atti di governo precisi ed efficaci come quelli che ci hanno fruttato i cinque milioni della Regione per il “biscione” di via Unione Sovietica. Dobbiamo essere contenti, insomma, che nella messa che ci viene apparecchiata ogni giorno, ci siano anche chierichetti che sanno lavorare sul concreto.

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