Chiusi i rapporti con la ditta fallita e con quella che si era detta pronta a subentrare nei lavori per la Casa della Salute, l’Ausl potrà procedere a nuova aggiudicazione. Sospiro di sollievo a palazzo Scacchetti: si riparte. A questo punto, però, converrà porsi qualche domanda. Con un ospedale che – così si dice – verrà trasferito a ovest non è più scontato che la localizzazione giusta per la Casa della Salute continui a essere una via Peruzzi del tutto fuori contesto. E se fosse invece l’area liberata dal Ramazzini di cui non si sa bene che fare? Che avrà ancora funzioni sanitarie per l’inevitabile persistenza, lì, del bunker di Radioterapia e del Csm, intrasferibili? O, dati i tempi lunghi, se si optasse per una delle strutture anziani prospicienti, magari traslocata in via Peruzzi con uno scambio di siti? Un Ramazzini più lontano rende assurda la posizione attuale, scelta non perché fosse la più idonea per una Casa della Salute, ma la più a portata di mano per costi e disponibilità dell’area. Era l’urbanistica del qui e ora e della miopia, della quale rischiamo di pagare le conseguenze per decenni.
16 Gennaio 2020
Lungimiranza, in Metacarpi del 16 gennaio
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