Limbo, Metacarpi del 23 febbraio

Dopo il Pd, continua il nostro viaggio nel silenzio della politica cittadina, estraniatasi e perfino indifferente ai sommovimenti nazionali. Approdiamo dunque al continente 5 Stelle che fra tutti gli schieramenti, è quello che più dovrebbe risentire di quanto sta avvenendo ai propri vertici. Data la sua familiarità con la rete, andiamo a cercare notizie sulla pagina social del Movimento e su quelle dei due esponenti pentastellati più in vista, vale a dire i consiglieri Monica Medici e Eros Andrea Gaddi. Le rispettive comunicazioni un po' si ricalcano: nei contenuti (campagna antifumo? l'avevamo già proposta noi, così come l'impiego dei percettori di reddito di cittadinanza nei progetti utili alla collettività; perché non ci sono ancora i cestini di raccolta differenziata nei parchi?), ma soprattutto nei toni, con l'orgogliosa rivendicazione di tutto il bene che si può dire dell'ex premier Conte e del suo governo. Unico riflesso del nazionale: un'intervista di Sky Tg24 dove il parlamentare Ettore Licheri ribadisce che i 5 Stelle sono al governo per sostenerne “l'ambizione solidale, ambientalista, europeista”.  E le lacerazioni al vertice e alla base? E il contestato esito del quesito sulla piattaforma Rousseau? E la pulsione governativa di Grillo? E la diaspora di senatori e deputati? E il ruolo di Di Battista? E le ipotesi di alleanza organica con Pd e Leu? Zero assoluto. In fondo, dai tempi del Meet up, il Movimento 5 Stelle a Carpi ha inchiodato la propria identità politica alla orgogliosa proclamazione della propria diversità, alla denuncia con interrogazioni, interpellanze e annunci di esposti per questa o quella magagna amministrativa (talvolta prendendoci, altre volte meno), alla proclamazione di una irriducibile alterità rispetto ai modi, alle visioni, perfino all'antropologia politica delle maggioranze dell'ultimo decennio (sempre le stesse) e in particolare del Pd.