Ai recenti open day di tre degli istituti di istruzione secondaria superiore di Carpi, colpiva una evidenza: il Vallauri, che si qualifica come Istituto professionale industria e artigianato, presentava la più alta percentuale di genitori e ragazzi di origine straniera, venuti a esplorare le opportunità offerte da quella scuola. Ragazze e famiglie di origine cinese apparivano attratte soprattutto dai corsi della moda; Indiani e Pakistani, invece, da quelli di meccanica o elettrico-elettronici. Al contrario, si registra un affollamento in prevalenza “nostrano” nelle altre superiori, come accadrà, è prevedibile, soprattutto al liceo. E’ ovvio che frange della società dalle difficili condizioni di partenza si attendano dall’istruzione dei figli dei ritorni immediati. Ma la cosa si può leggere anche come desiderio di integrazione e come uno spostamento verso gli stranieri della voglia di scuola professionalizzante, di competenze e di sbocchi concreti. Il che fa ritenere che se esiste un angolo della società dal quale possano germogliare spunti di imprenditorialità, vada cercato qui.
10 Dicembre 2019
Germogli, rubrica Metacarpi del 12 dicembre
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