Frazionamenti, rubrica Metacarpi del 9 luglio

E' il più grande complesso monumentale di  Carpi, chiese escluse, dopo il Palazzo dei Pio e il Monastero di Santa Chiara. E la notizia  che il palazzo Bonasi Gandolfi di corso Fanti viene  posto in vendita, suddiviso in unità immobiliari a un prezzo, cadauna, dai 600 mila euro in su, evoca curiosi  paralleli. Per esempio con gli anni Cinquanta e Sessanta, quando l’immobile era ugualmente frazionato, ma come una sorta di corte dei miracoli per famiglie mediamente non abbienti, tutte stipate lì a sfruttarne alla bene meglio i settecenteschi anfratti. Dissolta l’epoca in cui una sola, grande famiglia, aristocratica o borghese, poteva permettersi un intero palazzo, nella Carpi di oggi il miracolo sarà trovare un ceto, non solo abbiente, ma anche colto e raffinato al punto da  apprezzare affreschi, stucchi e cornici rococò, pagando quel che costa viverci in mezzo. Agli innamorati della città resta allora solo l’auspicio che non rispunti  la tendenza del passato al frazionamento, sì, ma verso il basso: quello che i Carpigiani meno giovani classificano da sempre come “effetto palamaio”. 

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