E' normale che i filosofi, da Socrate in poi, vadano controcorrente, sfidando coraggiosamente il pensiero dominante. I progressi di scienza e pensiero si debbono proprio a questo. Quando però lo facciano da filosofi: attingendo cioè con coerenza ai principi alla base delle proprie convinzioni teoriche per trasferirli alla quotidianità dell'etica, del diritto e della politica. Ascoltando invece in un talk show televisivo il filosofo Massimo Cacciari polemizzare con il Green Pass, non abbiamo colto nulla di tutto questo. Non dava l'impressione di fondare i propri ragionamenti nella sua nota critica della metafisica occidentale, intrisa di Nietzsche, Wittgenstein e Heidegger. Ma, come farebbe un qualunque oppositore del provvedimento, si appellava alla presunta mancanza del consenso informato, e alle presunte poche informazioni sull'efficacia dei vaccini, sconfinando nel campo a lui sconosciuto, della virologia. A quel punto, la sua opinione ci è parsa equivalere a quella, opposta, di uno qualunque di noi. E, senza elevarci a filosofi, ci siamo sentiti sollevati.
17 Settembre 2021
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