Dinastie, in Metacarpi di Voce digitale del 5 marzo

Ci sono gli “Zingarettiani” e gli “Amministratori”, “Area dem” e “la Sinistra”, con la variante di “Sinistra radicale”, i “Fianco a Fianco” e “Base riformista” ribattezzata i “Sauditi”, per la vicinanza a Renzi e le frequentazioni del loro riferimento politico, bilanciati però dai “Giovani Turchi”. Il panorama correntizio del Pd tratteggiato dai quotidiani dopo le dimissioni del Segretario nazionale lascerebbe intravedere una pluralità di visioni politiche delle quali non si trovano però fondamenti nella realtà. E fa capire come mai, anche dalle nostre parti, sia invalso l’uso di concentrare l’intera comunicazione e missione politica non più sul partito, bensì sulla persona del Sindaco, che almeno una fisionomia precisa ce l’ha. Il problema sarà quando si tratterà di trovare il suo successore per il 2024: una procedura che avrebbe dovuto già essere avviata e che un tempo avrebbe impegnato in un serrato confronto le strutture di partito. In mancanza, si profila un’investitura dinastica, a costo di scomodare i pargoli. Tanto, un tutore portavoce lo si troverà sempre.

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