Contrasti, rubrica Metacarpi su Voce digitale del 6 agosto

Strano effetto far convivere nella stessa pagina la vetta e il baratro, l'alfa e l'omega dello sport carpigiano. Accostando il fulgore di un atleta infinito per cuore, testa prima ancora che muscoli, come Gregorio Paltrinieri, scolpito nel marmo olimpico, con le acque limacciose nelle quali stanno sprofondando centodieci anni di storia della squadra calcistica cittadina.

Non è il caso qui di evocare i tratti, per molti aspetti “surreali” come vengono definiti nelle pagine interne, di una vicenda sulla quale non abbiamo esitato a esprimere da subito le nostre perplessità. Non in folta compagnia, data la nota avversione degli ambienti sportivi ad avventurarsi oltre risultati, classifiche e calciomercato per buttare un occhio su intrecci misteriosi e personaggi poco credibili. Si vorrebbe solo che per il Carpi Calcio, si voltasse una volta per tutte la pagina delle cordate esterne, dei presunti salvatori approdati qui non si sa come. Liberandoci di quel nostro provincialismo che ci porta a sperare che siano altri a cavarci dai guai, salvo poi ricaderci dentro come e più di prima.