Champs Elysées, Metacarpi del 13 gennaio

Alla semplice ipotesi di modificare viale Carducci – precisando ovviamente che non si trattava di farne la copia esatta – secondo alcuni accorgimenti adottati per il progetto degli Champs Elysées a Parigi, la pagina facebook di Voce è stata aggredita da una quarantina di commenti che dall'ironico (e questo ci sta pure ed è accettabile) si sono indirizzati anche verso lo sprezzante e l'insulto. Qualcuno è arrivato a definire il nostro "un post sbagliato”. Ma sbagliato perché e rispetto a quale superiore criterio di giudizio? Abbiamo forse offeso qualcuno, commesso una scorrettezza verso una categoria, una etnia, una istituzione? Abbiamo sconfinato nell'osceno? Chi si fosse preso la briga di leggerlo per intero, l'articolo, e non si fosse limitato a titolo e foto, avrebbe capito che lo spunto è offerto da un dato molto concreto: l'intenzione della Giunta di creare in viale Carducci una lunga aiuola verde di separazione tra la pista ciclabile e le piazzole di sosta. Un provvedimento che è stato motivato come "dissigillazione” del terreno, ma che sembra nascere e finire lì. Acquisterebbe un significato, invece, se accompagnato da altre misure, come l'eliminazione della separazione strada-marciapiede-pista ciclabile a creare un ambiente in cui l'automobile appaia ospite e non più fattore di organizzazione dello spazio urbano. Esattamente come prevede il Pums per i quartieri intorno a via Colombo sui quali nessuno ha avuto da ridire. Non si tratta di riprodurre gli Champs Elysées né di importare l'Arco di Trionfo, verrebbe da spiegare ad alcuni derisori che arrivano a suggerirci la trasformazione del Gabelo nella Senna, ma solo di adottare alcune soluzioni di quel progetto che servirebbero a trasformare il modo di utilizzare il più bel viale della città. O la qualità urbana deve restare sempre appesa lassù, come semplice chiacchiera? Si capisce, tanta acrimonia nei commenti, solo con un umore cittadino che di questi tempi pare decisamente orientato al cupo e al plumbeo. Per molti versi ne ha tutte le ragioni: ma non aiuta di certo a vivere, questo impedirsi perfino di sollevare lo sguardo e di immaginare una città più bella e vivibile.