Metacarpi di Aprile 2021

Se i commentatori che si sono affaticati nel cercar di capire l’origine della crisi del Pd si fossero documentati su quanto accaduto durante lo scorso mandato della Giunta Dem di Carpi, le cose sarebbero loro apparse di una chiarezza cristallina. Il governo della città tra il 2015 e il 2019 è stato infatti una dimostrazione esemplare dell’impossibile coesistenza delle due culture chiamate a conciliarsi in uno stesso partito. Prima ancora della deriva giudi-ziaria, la matrice cattolico-post democristiana, involatasi verso modi e conte-nuti renziani, si dimostrò ontologicamente irriducibile a quella di lignaggio post Pci. Si configurarono così due Sindaci, due approcci amministrativi, due elettorati di riferimento, due municipi e perfino due Diocesi.

Fate più attenzione a quel che accade a Carpi, verrebbe da suggerire ai maître-à-penser. Abbiamo dato alla Storia un Principe aspirante editore, un patriota precurso-re dell’Unità, un generale costruttore di eserciti, un socialista conciliatore di capitale e lavoro e un bel po’ di resistenti: possibile che non vi siate accorti di quante profezie contenesse il dualismo Bellelli/Morelli?