Miss Islanda, La lettura del 3 ottobre

Come in molti romanzi di questa bravissima scrittrice, la storia è ambientata in Islanda, una terra spesso inospitale e dura, attraversata da ghiacci, venti freddi, acque gelide in cui avanzano impavide le navi dei pescatori. Hekla è una ragazza bellissima che vuole diventare scrittrice. Porta il nome di un vulcano dell’isola e quando aveva solo quattro anni il padre l’ha portata a vederlo durante la straordinaria eruzione del 1947, avventura che ha suscitato nella bambina la meraviglia per la natura, per il cielo, per la piega nascosta del mondo. Quando a diciotto anni lascia il paese per andare nella capitale, dove vi sono case editrici, circoli letterari e dove pensa di trovare facilmente un lavoro che le permetta di mantenersi e di scrivere, si rende conto di quanto siano difficili per una donna sia la scrittura che una vita indipendente. Siamo negli anni Sessanta e il suo ruolo dovrebbe essere quello di moglie e madre, come quello che ha scelto la sua amica e compagna d’infanzia Isey, sposata e già madre di una bambina. Anche Isey scrive, ma senza aspirare a una professione: tiene un diario in cui annota sogni, emozioni, paure e lo conserva ben nascosto in fondo al cesto della biancheria. Nonostante non sia pentita della sua scelta e della sua vita, incoraggia Hekla a seguire quella che senza dubbio è la sua strada, anche se molto difficile in un mondo dominato da uomini e in una terra che offre ben poche alternative a una donna. “– Ho sempre saputo che saresti diventata una scrittrice, Hekla. Ti ricordi quando avevamo sei anni e tu avevi appena cominciato a scrivere e con la tua calligrafia infantile scrivevi in un quadernetto che il fiume si muoveva come il tempo? E che l’acqua era fredda e profonda? Era prima che Steinn Steinar scrivesse Il tempo e l’acqua –” Hekla ha anche un altro amico che la incoraggia e la ospita a casa sua nella capitale, J.n John: anche per lui la vita è un susseguirsi di situazioni difficili e umilianti, perché è omosessuale. Costretto per sopravvivere a lavorare su questi pescherecci insieme a marinai e pescatori rozzi che si fanno beffe di lui, vorrebbe creare e cucire vestiti con la vecchia macchina da cucire che tiene gelosamente in casa. Ecco che la macchina da cucire di Jon e la macchina da scrivere di Hekla diventano il simbolo della ribellione silenziosa e sofferta a un mondo che vorrebbe che questi due oggetti fossero scambiati, perch. nella società non c’è ancora posto per un uomo che invece di fare il pescatore vuole disegnare e confezionare abiti e per una ragazza che rifiuta ostinatamente le proposte che la vorrebbero reclutata per Miss Islanda e decide invece di far pubblicare un romanzo.

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