Il Financial Time scrive che in questo raffinato e geniale romanzo di Turton è come se Agatha Christie si fosse incontrata con “Black Mirror” e il paragone rende molto bene l’idea della storia che scivola fra queste pagine intricando vicende e personaggi. Lo scrittore, un giornalista inglese laureato in filosofia, grande lettore di gialli che si è prodigato in tanti mestieri, dall’insegnante a Shanghai al libraio al compilatore di articoli di viaggio e di tecnologia, ha impiegato tre anni per scrivere questo libro, avendo abbandonato un lavoro molto ben remunerato per dedicarsi alla scrittura: il risultato è stato questo best seller già tradotto in 28 lingue. Come in tanti gialli di Agatha Christie, che è proprio la Musa ispiratrice di Turton, anche la sua storia è ambientata in una grande e antica residenza isolata, Blackheat House, circondata dalla foresta, da un lago, da un cimitero, da sentieri che portano a scuderie o alle abitazioni del portinaio e dello stalliere. La villa un tempo maestosa è ormai in decadenza da quando i proprietari, Lord Peter e Lady Helena Hardcastle l’hanno praticamente abbandonata dopo la tragica morte del loro bambino più piccolo, ucciso da uno dei dipendenti durante un ricevimento.
18 Maggio 2020
Le sette morti di Evelyn Hardcastle, La lettura
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