Guardar fuori dalla finestra. Una delle cose che ci sono rimaste. Bisogna scegliere la più bella vista e io ce l’ho, anzi, l’unica che non dia sulla strada stretta che spia il muro di fronte e le luci dei dirimpettai tipo “finestra sul cortile”. La finestra bella, invece, guarda a nord ovest e, sulla carta, non pareva allettante contro il più famoso fronte di viale Carducci. La finestra dà sui tetti della Carpi vecchia. Sono quasi tutti coppi antichi del bel colore caldo e dalle forme solo leggermente variate. Solo la casa che stanno ristrutturando si è fermata al catrame impermeabilizzante. Sull’ampio tetto gli operai hanno lasciato una fila di scarponcini antiinfortunistica che stanno marcendo al sole. Se sei allenato dal colore e dalla forma dei tetti si può stabilire in quale regione siamo. Si vedono, anche, tre gru ferme alla direzione del vento, sospese come bandiere. Le antenne delle televisioni ingombrano il paesaggio che sarebbe, altrimenti, antico. Le padelle paraboliche non sono messe con criterio, dovrebbero essere bianche verso il cielo e mattone verso i tetti, ma sono messe a caso. Se cancello i segni della contemporaneità, sgradevoli, mi rimangono molte cose.
13 Maggio 2020
Dall alto dei tetti, In Cornice
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