Simone Morelli alla testa del Carpi Calcio... Ed è subito come se il cosiddetto Carpigate che calamitò l'attenzione dell'opinione pubblica tra la fine del 2018 e il 2019, pressoché svuotato dei propri risvolti giudiziari all'improvviso ritornasse ora alla ribalta con tutto il suo carico di significati politici. Fu tutta di natura politica, infatti, l'ambiguità di una gestione amministrativa che tra il 2014 e il 2019 vide delinearsi ai vertici del governo cittadino, fatto di assoluta eccezionalità nella storia di Carpi, un doppio potere costituito, come nell'antica Roma, da due consoli – il Sindaco e il suo Vice – segnalato perfino da due sedi diverse, il palazzo del Municipio e quello della Pieve, in perenne conflitto di visibilità, nella contesa delle risorse, nella designazione delle persone in posti di potere alla Fondazione Cassa di Risparmio e Aimag. E anche in una ricerca di alleanze approdata, per il Sindaco, in un “cerchio magico”– Stefania Gasparini, Simone Tosi – di solida tradizione post diessina; e per il suo Vice nelle ambizioni del vescovo emerito, Francesco Cavina, nonché in curiose aderenze mantovane.