La bestia di Salvini e la bestiolina di Bellelli

Qualcuno l'ha chiamata “la bestiolina”, con riferimento alla “bestia” senza vezzeggiativi allestita dallo staff di Luca Morisi a beneficio di Matteo Salvini. Ma mentre di Morisi non si parla da un po', la macchina allestita sui social dal portavoce Simone Tosi a beneficio del Sindaco è più attiva che mai. Un corsivo di Voce su un dato di fatto oggettivo, sotto gli occhi di tutti – l'impossibilità di distinguere tra la comunicazione istituzionale del Bellelli sindaco e quella del Bellelli politico e privato cittadino, generosa di “buongiorno” e di pareri su tutto, entrambe comunque a carico delle casse comunali per  40 mila euro – è diventato un sondaggio impostato dal Sindaco (o da chi per lui) in questo modo: “Secondo me in un mondo sempre più maleducato ed arido, augurare buongiorno è una piccola forma di resistenza (o un piccolo gesto rivoluzionario). Cosa ne pensate?”. In pratica, una manipolazione del senso del corsivo, per chiedere se i “buongiorno” del Sindaco siano graditi e siano un segno di buona educazione, con ovvio esercito, più o meno autentico, di scandalizzati post, a netta prevalenza femminile, solidali con il primo cittadino e carichi di sfottò e qualche insulto al giornale. Al di là del fatto che i “buongiorno” sui social hanno la stessa carica emotiva dei R.i.p. per i lutti o dei compleanni ricordati da un algoritmo, resta che, agendo sul confine tra istituzionale e politico/propagandistico, una “bestiolina” in Comune c'è, la paghiamo noi e non si sa con quali benefici per la città.

 

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