Comparti F: servirebbero idee e coraggio e meno centri commerciali

La nuova legge urbanistica regionale assegna ai Comuni il termine perentorio di tre anni (dunque, l’1 gennaio 2021) per adeguare i propri strumenti urbanistici. Il criterio ispiratore della legge, vale a dire il consumo di suolo a saldo zero, lascia intuire che entro quel termine i comparti previsti nel Piano regolatore vigente per i quali non siano già stati approvati piani particolareggiati potrebbero essere riportati a uso agricolo o verde, perdendo ogni diritto edificatorio. Si spiega così il massiccio assalto ai comparti contrassegnati con la F, quella che nel Prg include le destinazioni direzionali e commerciali, al quale abbiamo assistito negli ultimi tre anni tra la circondariale Bruno Losi e la via dell’Industria (comparti F10 e F3). Questo è niente, però, rispetto a quello che potrebbe ancora accadere, sempre a ovest, visto che, dopo l’approvazione di un piano per l’F5, vale a dire il terreno compreso tra via Zappiano e lo stradello Frignani (albergo con impianti sportivi), è ancora tutta da inventare la zona adibita a funzioni direzionali e commerciali (comparti F9 e F8) in prosecuzione della “stecca” di capannoni commerciali realizzata su via dell’Industria e quella compresa tra lo stradello Frignani e il casello dell’Autobrennero (comparti F6, F7, F11 e F12). E poi c’è l’F2, ovvero l’ultimo rettangolo ancora agricolo che sta tra il Borgogioioso e l’Interspar, del quale ci siamo già occupati essendo trapelata l’intenzione di ricavarvi l’ennesimo centro commerciale. 

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