Candidature all'assemblea regionale: così si è sciolto il nodo Gasparini Bellelli

Quando si tratta di nomi e di liste, il Pd serra i ranghi e torna a funzionare come il vecchio Pci: primato delle segreterie e del centralismo democratico, un occhio all'equilibrio fra i territori e delle correnti interne, uno alla persona e un po' anche alle compensazioni e al collocamento. La candidatura di Stefania Gasparini all'Assemblea regionale a nome delle Terre d'Argine, ma espressa da Carpi, contiene un po' di tutto questo. Attende tuttora la ratifica della Segreteria provinciale, ma l'essere stata designata in una sorta di ticket con Luca Sabattini, consigliere uscente e candidato da Castelfranco Emilia che, osiamo supporre, potrebbe appartenere all'area Bonaccini come Gasparini a quella di Elly Schlein, rappresenta per la ex Vice sindaco carpigiana una sorta di blindatura. Si vedrà quanto, nelle discussioni in Segreteria regionale, quando si tratterà di discutere i posti a disposizione di Modena. segue

La scelta, almeno per quanto riguarda Carpi, era mormorata da tempo. L'assegnazione a Gasparini dell'ambita candidatura (l'indennità mensile lorda ammonta a 5mila euro, più il rimborso forfettario mensile di 2mila 258 euro) è parsa contendibile solo per un attimo. E inevitabilmente dall'ex sindaco Alberto Bellelli, alle spalle un curriculum abbondantemente inscritto nel professionismo politico, mentre la sua Vice può vantare qualche esperienza di lavoro nella scuola e nel sindacato. Mirabile ed esemplare, nella circostanza della designazione, è stato il riferimento del comunicato ufficiale del Pd all'atteggiamento “costruttivo e collaborativo dimostrato (da Bellelli intervenuto in assemblea, ndr) anche rispetto alla disponibilità di Gasparini alla candidatura”, mentre lo stesso Bellelli viene coperto di riconoscenza “per tutto il lavoro svolto alla guida della città per due legislature che hanno implicato passaggi delicati e complessi”, prima di definirlo "impegnato sul fronte del partito provinciale”. E' forse questo il tratto più significativo emerso dall'assemblea dell'altra sera. Un nodo  che ha sempre visto intrecciati nelle rispettive ambizioni di carriera i destini personali di due professionisti della politica, finalmente si scioglie. E qui verrebbe da scattare qualche flash tra il politico e lo psicologico, perché è innegabile che il ruolo di Vice segretario del Pd provinciale assegnato a un Sindaco di Carpi uscente a prima vista si direbbe molto meno gratificante e prestigioso rispetto a quello conquistato dalla sua Vice con vista Bologna. Se non fosse che non è così per il diretto interessato che nella forma partito, fra le poche tuttora resistenti in Italia, nella formazione politica che ha ereditato un po' – solo un po' – del vecchio costume comunista lui alla fin fine si trova a proprio agio. In attesa, magari, di una chiamata a far parte della prossima Giunta regionale, questo è il suo Mare della Tranquillità, il suo orizzonte di certezze, per quanto se ne possano avere in un partito percorso da tanti punti di vista e in un mondo frammentato com'è quello di oggi sul piano del valori come delle strategie politiche. A questa acquiescenza di fondo, un po' per disciplina e molto per convinzione, lo conduceva il destino familiare che Bellelli ha sempre riconosciuto, impresso nel proprio Dna e prevalente su ogni altra considerazione opportunistica. Anche su quella di doversi accomodare nella posizione di Vice che, per quanto sia alla fine una parvenza dati gli impegni romani del titolare del posto, il senatore Stefano Vaccari, è la fotografia della sua gestione della vicenda Aimag che, al di là del merito – e lui ne ha, nell'aver parlato chiaro – ha però sancito una spaccatura con il Pd della Bassa che sarà difficile sanare. E' quello che va riconosciuto, a Bellelli: l'aver sempre agito di indole e di primo impulso, calcolando poco e mettendoci tutto se stesso, secondo una linea comportamentale che a volte, in politica, può perfino rappresentare un limite e un inciampo per far carriera.