La disperazione di Penelope, Angolo di poesia

Ogni promessa è debito; ne ho fatte alcune, ultimamente e confesso la mia gratitudine a chi mi ha chiesto di mantenerle. Comincio da lei, Penelope, la paziente la saggia abile femmina che tiene a bada una banda di bulli arroganti, lei che non perde la speranza; mica c’erano le comunicazioni di oggi, ma a lei nemmeno un segno indiretto che il marito poteva, forse, essere vivo... Per dire, un naufrago che avesse riferito qualche news del post Troia... No, niente, silenzio, sola, per venti anni. Ve li ricordate gli occhi neri severi e tristi di una splendida Irene Papas nello sceneggiato televisivo del 1968, con lettura introduttiva di Giuseppe Ungaretti? Ognuno/a di noi può immaginare questo mitico incontro agnizione, io mi sono innamorata della versione di un grande fra i più grandi poeti greci del Novecento: Ghiannis Ritsos, che la scrisse proprio nel 1968.

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